Sarà la primavera, sarà il sole che è tornato a splendere o forse solo le ferie imminenti, ma sento le farfalle nello stomaco. Sono emozionata come aspettando un primo appuntamento. Domattina rivedrò la Puccia. E’ passato un mese dall’ultima volta e non sto più nella pelle. Che poi quando sarò lì sarò impacciata e cercherò di leggere, sul suo viso, l’autorizzazione a strapazzarla di baci.
Perché in questi incontri non è tanto quello che desideriamo noi ad avere la precedenza, quanto piuttosto le emozioni che nei bambini provoca la nostra presenza. E’ necessario rispettare il loro spazio e i loro tempi.
Se ci penso faccio davvero fatica a ipotizzare quello che le passerà per la testa. E’ così piccola e ha avuto già una vita così intensa…
Poi, come se non bastasse, dopodomani vado a trovare anche Paco! E lì le cose si complicano…quasi due anni che non ci vediamo, ora ha esattamente il doppio degli anni dell’ultima volta e una meravigliosa parlantina.
Paco abita lontano, non è facile organizzare gli incontri.
Non so cosa succederà, se ci collocherà da qualche parte, in qualche sensazione o ricordo ma non mi importa.
Non mi interessa che sappia chi siamo e cosa è successo tra noi. Se vorrà, nel tempo, potremo parlarne. Sono solo felice di sentire il suo profumo, di vedere i suoi occhi birichini e scoprire come è nel suo nuovo mondo dopo che il tempo trascorso gli ha permesso di consolidare i suoi legami, senza di noi.